E’ vero che il latte fa male? La questione rientra in un ampio dibattito da tanto tempo, ma non tutti gli esperti sono d’accordo e sono giunti alle stesse conclusioni. Da piccoli beviamo il latte per nutrirci, come fanno anche i cuccioli di molti animali mammiferi. Tuttavia siamo gli unici che continuano ad assumerlo anche da adulti. Da anni viene promossa l’idea che il calcio contenuto nel latte apporti dei benefici importanti per le ossa, soprattutto nell’ottica della prevenzione dell’osteoporosi. Non sembra però che questa correlazione così diretta sia reale, come hanno dimostrato le ultime ricerche scientifiche sull’argomento.

Lasciando per ora  da parte queste considerazioni che ci riserviamo di approfondire in seguito, vorrei chiarire alcuni aspetti riguardo il cattivo rapporto che molte persone hanno col latte..

Che differenza c’è tra l’intolleranza al lattosio e  l’intolleranza alle proteine del latte?

Spesso i termini, le cause e le terapie di queste due situazioni sono facilmente confusi.  Così  spesso anche molte persone che ruotano intorno al mondo sanitario, sono incerti sul significato e sulle implicazioni delle diverse terminologie.

L’intolleranza al lattosio è un problema che non  riguarda il sistema immunitario, bensì l’ incapacità del sistema digerente di scindere completamente il lattosio e di trasformarlo in uno zucchero semplice. L’unico effetto che può dare è quello della diarrea e del mal di pancia, e dipende dalla dose che si assume: il contatto con modeste quantità di latte non scatena reazioni violente. Inoltre un  intollerante al lattosio può bere tranquillamente del latte delattosato o mangiare formaggi stagionati (in cui il lattosio è stato consumato).

Come si diagnostica l’intolleranza al lattosio?

L’intolleranza al lattosio viene diagnosticata solitamente  con il Breath test o col più moderno test genetico.

Come si esegue il Breath test?

valuta la presenza di idrogeno nell’espirato prima e dopo la somministrazione di 50 gr. di lattosio, prelevando 9 campioni di aria ottenuti facendo soffiare il paziente in una sacca a intervalli regolari (ogni 20 minuti circa), per un tempo di 3 ore circa. In caso di malassorbimento del Lattosio, dopo l’assunzione di quest’ ultimo, in assenza dell’enzima che deve metabolizzarlo (Lattasi), nell’intestino si verificano processi di fermentazione, cioè si ha una produzione di idrogeno che viene  assorbito in circolo ed eliminato attraverso i polmoni con il respiro. Nell’intestino in condizioni di normalità si produce un quantitativo minimo di idrogeno; l’aumento di quest’ultimo nell’espirato, dopo l’assunzione di Lattosio, dimostra un mal assorbimento di varia entità (lieve, moderato o grave)

Per la corretta esecuzione del test il paziente deve:

  • Essere a digiuno da almeno 8 ore;
  • Evitare di assumere qualunque tipo di antibiotico nelle due settimane precedenti l’esame;
  • La sera del giorno precedente il test, consumare una cena a base di riso, carne (o pesce) e
    acqua ed evitare qualsiasi salume o insaccato, burro e margarina.

Test genetico

Questo tipo di analisi permette di diagnosticare  l’intolleranza al lattosio di origine genetica,cioè la carenza nella produzione dell’enzima lattasi che serve a scindere il lattosio. Inoltre è utile per definire la causa del malessere,differenziandolo dalla  forma indotta secondariamente (intolleranza) in conseguenza di altre patologie per deficit di lattasi dovuto a danno della mucosa intestinale in seguito a gastroenteriti, alcolismo cronico, celiachia, disordini nutrizionali, terapie farmacologiche o interventi chirurgici, evitando falsi positivi ( come può accadere con il breath test) e il sottoporsi da parte del paziente ad analisi particolarmente invasive come la biopsia intestinale.

Il test genetico, rispetto al breath test ,  offre il vantaggio di non richiedere nessuna  preparazione del paziente nè l’ ingestione di lattosio. Si tratta di passare un tamponcino di cotone all’interno delle guance, in modo da raccogliere un campione di dna. Dato che si tratta di un esame assolutamente non invasivo e velocissimo , può eventualmente essere fatto anche ai bambini, che per ovvie ragioni sarebbe difficoltoso sottoporre al breath test!

Cosa succede in caso di positività al test di intolleranza al lattosio?

Se  risulta un ‘intolleranza  (quella biochimica digestiva )il paziente deve stare attento alla quantità di lattosio consumata  , evitandolo del tutto  o  riducendone la dose, eventualmente utilizzando integratori enzimatici facilmente reperibili infarmacia.

Cosa fare se il test per l’intolleranza è negativo ma i disturbi sono sempre presenti?

In questo caso si può supporre che si possa trattare di una   ipersensibilità   alle proteine del latte,  ben presenti in qualsiasi latticino anche se privo di lattosio  (il latte trattato o il formaggio stagionato che come abbiamo visto possono invece essere consumati dagli intolleranti al lattosio)  ma   che contengono comunque le proteine del latte . Ricordiamo inoltre che, diversamente dagli intolleranti al lattosio, questi pazienti possono avere delle violente reazioni anche per il semplice contatto con qualche goccia di latte.

Anche qui è necessaria una ulteriore distinzione tra una   reazione allergica e l’intolleranza. Nella reazione allergica si  sviluppano  di  anticorpi e  per questo motivo, dopo la prima esposizione, l’ingestione di piccolissime quantità di questo alimento o dei suoi derivati è sufficiente per scatenare una reazione allergica potenzialmente grave. In questo caso il paziente deve astenersi dal venire a contatto con qualsiasi alimento contenente latte e non è possibile il recupero.

Molto più comune è l’intolleranza  alle proteine del latte, che si manifesta con i sintomi dell’ infiammazione da cibo, che vanno dal meteorismo all’emicrania, dall’artrite al reflusso, dalla diarrea alla dermatite. In questi casi, dopo un periodo più o meno lungo di astensione dagli alimenti contenenti proteine del latte, qualora il paziente ne gradisca la reintroduzione,   è possibile farlo con una dieta di rotazione che gradualmente consente il recupero dell’intolleranza

Come si diagnostica l’intolleranza alle proteine del latte?

La diagnosi si esegue  tramite test sul sangue

Nella cura dei fenomeni dovuti alla infiammazione da cibo si può  aiutare l’organismo con una azione antinfiammatoria (esistono in commercio integratori a base di olio di perilla particolarmente efficaci ) e facilitare la giusta colonizzazione intestinale con i probiotici più adatti.

 

Dove si eseguono i test di cui abbiamo parlato?

Nella maggior parte delle asl , in alcuni laboratori privati e in alcune farmacie.

presso la nostra farmacia puoi eseguire.

il BREATH TEST, in giornate da concordare, al prezzo di 60€ per l’intolleranza al lattosio

il TEST GENETICO , eseguibile tutti i giorni , al prezzo di 69€ sempre per l’intolleranza al lattosio

il TEST DELL’INTOLLERANZA ALLE PROTEINE DEL LATTE, eseguibile nell’ambito di un pacchetto di test per intolleranze, da 46, 92 0 184 diversi alimenti con costo base di 100€ per il test sui 46 alimenti . Eventualmente a questo test può seguire l’elaborazione di una dieta per il recupero dell’eventuale intolleranza.