La cucina giapponese è patrimonio dell’umanità dal dicembre 2013 infatti venne accettata dall’UNESCO come “Intangible Cultural Heritage”,

Una pietanza della cucina giapponese  già da tempo sta diventando popolare anche in occidente: gli shirataki ( in inglese shirataki noodles), che sono ottenuti dalla radice del konjac, pianta nativa dell’Asia, diffusa in Giappone, Cina del sud ed Indonesia. E ‘una pianta perenne , che cresce da un grande bulbo che può arrivare fino a 25 cm di diametro ed oltre un metro di altezza.

Gli spaghetti shirataki contengo una buona dose di gluocommanano, una fibra idrosolubile capace di assorbire acqua e fare massa: una porzione cruda di 100 g ne contiene circa 4 g   Contengono dosi più limitate di cellulosa, lignina, fibre alimentari.
Gli spaghetti shirataki contengono quindi glucomammano ed acqua, non contengono carboidrati glicemici, lipidi, proteine.
Il glucomannano è un polisaccaride non glicemico, cioè non causa un aumento di glicemia post prandiale. E’ una catena di glucosio e mannosio. Gli enzimi digestivi dell’intestino umano non riescono a digerirlo, così  arriva nel colon dove svolge una azione prebiotica e favorisce i batteri amici dell’intestino.
Il glucomannano ha la caratteristica di rigonfiarsi a contatto con l’acqua, senza scindersi in carboidrati semplici, aumentando il proprio volume fino a costituire una massa gelatinosa che distende le pareti gastriche con effetto anoresizzante (riduce la sensazione di appetito). Costituisce massa a livello enterico, riducendo il tempo di transito intestinale e l’assorbimento di glucidi e lipidi.

Date queste caratteristiche, gli shirataki sono quindi adatti a chi vuole dimagrire (100 g contengono circa 10kcal!!!) senza rinunciare al piacere della “pasta”, ma anche a chi necessita di una alimentazione priva di glutine e persino ai diabetici, dato che il loro consumo non innalza la glicemia..e poi sono buonissimi!!!

Provate le nostre gustose ricette

Shirataki con calamari al curry

Shirataki con funghi shiitake

Meritano 2 parole anche i funghi shiitake (letteralmente fungo della quercia) : questo fungo originario dell’Asia orientale, è coltivato in tutto il mondo a scopo commestibile e per i suoi effetti benefici per la salute. Le forme fresche e secche del fungo sono comunemente utilizzate nella cucina dell’Est asiatico tanto da essere il secondo fungo commestibile più consumato al mondo. Cresce in autunno e in primavera su tronchi di latifoglie.

shiitake

Il fungo contiene lentinano (1-3-beta-D-glucano), acido linoleico, ergosterolo, amminoacidi in particolare: lisina, arginina, metionina e fenilalanina, minerali potassio, calcio, magnesio, manganese, ferro, rame, zinco , lignina. Lo shiitake è nutritivo, ricco di proteine (il contenuto di queste corrisponde a circa il 17,5% del totale di materia secca), con otto amminoacidi essenziali.
In Cina e Giappone è utilizzato da centinaia di anni come immuno modulante e tradizionalmente insieme al fungo Cordyceps per problemi di impotenza maschile. La sua molecola più importante è il Lentinano, che da questo fungo prende il nome, è un beta-D-glucano con catena 1,3:1,6, è stato ben studiato ed è ritenuto responsabile di molti effetti benefici tanto da diventare recentemente una specialità farmaceutica. Recenti studi clinici hanno associato il Lentinano ad un’aspettativa di vita più alta, una miglior qualità della vita e ad una bassa incidenza dei tumori.

Con gli shirataki potrete quindi sbizzarrivi con qualsiasi condimento preferite, in modo da poter provare una “pasta” diversa. Ultimamente li potete trovare in commercio in Italia non solo nei market etcnici, ma anche in molti supermercati della grande distribuzione.